Ansia


L’ANSIA è un'emozione di base che si attiva quando una situazione viene percepita soggettivamente come pericolosa e che comporta uno stato di attivazione dell’organismo.

Se l’individuo crede di trovarsi in una situazione di reale pericolo, l'organismo ha bisogno della massima energia muscolare a disposizione, per poter scappare o attaccare in modo più efficace possibile, scongiurando il pericolo e garantendosi la sopravvivenza. Per questo si attivano una serie di fenomeni, quali:

- aumento della frequenza del respiro

- aumento del battito cardiaco (tachicardia)

- sudorazione

- vertigini, ecc..

L’ansia, quindi, non è solo un limite o un disturbo, ma costituisce una importante risorsa, perché è una condizione fisiologica, efficace in molti momenti della vita per proteggerci dai rischi, mantenere lo stato di allerta e migliorare le prestazioni (ad es., sotto esame). Quando l'attivazione del sistema di ansia è però eccessiva, ingiustificata o sproporzionata rispetto alle situazioni, siamo di fronte ad un disturbo d'ansia, che può complicare notevolmente la vita di una persona e renderla incapace di affrontare anche le più comuni situazioni. I disturbi d'ansia conosciuti e chiaramente diagnosticabili sono i seguenti:

Fobia specifica (aereo, spazi chiusi, ragni, cani, gatti, insetti, ecc.)
Disturbo di panico e agorafobia (paura di stare in situazioni da cui non vi sia una rapida via di fuga)
Disturbo ossessivo-compulsivo
Fobia sociale
Disturbo da stress acuto o post-traumatico da stress
Disturbo d'ansia generalizzata


I disturbi d’ansia sono caratterizzati da una preoccupazione eccessiva, che la persona ha difficoltà a controllare: essa si manifesta per la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi, e riguarda una serie di attività o eventi che causano un disagio significativo dal punto di vista clinico oppure nel funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.


Ansia e preoccupazione sono associate con almeno tre dei seguenti sintomi:
- irrequietezza, o tensione o ‘nervi a fior di pelle’
- facile affaticabilità
- difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria
- irritabilità
- tensione muscolare
- alterazione del sonno (difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, oppure sonno inquieto o insoddisfacente)

Questi sintomi si rendono evidenti quando ci troviamo in uno stato si stress emotivo e si manifestano anche a livello fisico. Quando ignoriamo i segnali che il nostro corpo ci invia (bisogno di rallentare il ritmo e prendersi cura di se stessi), il risultato è spesso il peggioramento dei sintomi.


Per imparare a gestire e ad eliminare questi sintomi può essere necessario l’aiuto di un terapeuta.
Lo psicologo dovrà stabilire che l'alterazione non sia dovuta agli effetti fisiologici di una sostanza oppure ad una condizione medica generale e che gli episodi di ansia non avvengano esclusivamente durante un altro disturbo o problema psicologico come ad esempio un disturbo dell'umore (depressione).
Lo psicologo valuterà i processi disfunzionali con cui la persona si organizza: che cosa continua a mantenere il problema e non permette il miglioramento delle condizioni di vita della persona che ne soffre?
L'intervento psicologico si propone quindi di rendere la persona autonoma e libera dai sintomi riducendo i livelli di angoscia costante con cui si è spesso costretti a vivere.


Almeno un terzo della popolazione mondiale ha avuto o potrà avere un disturbo d’ansia nel corso della propria vita.
In realtà non potremmo vivere senza ansia e senza di essa molte emozioni sarebbero più sbiadite, meno intense e suggestive.
L’ansia può essere uno strumento o un limite a seconda dell’uso che ne facciamo o del modo in cui la viviamo

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